Final Fantasy XV- Recensione

Dopo anni, mesi, continui rinvii da parte di Square Enix, milioni di appassinati videogiocatori finalmente hanno potuto mettere le mani su quello che viene considerato dai più, forte il gioco più atteso del 2016.

Ma andiamo con ordine, il primo capitolo di Final Fantasy, uscì su Nintendo, venne chiamato così proprio perchè sarebbe dovuto essere l’ultimo titolo dell’allora software house nipponica Squaresoft…ma le cose andarono diversamente, il gioco vendette moltissimo data la particolarità e la qualità che aveva, sicchè ne vennero rializzati altri 14 durante un arco temporale di circa 25 anni…senza contare i vari spin off e capitoli paralleli.

Ed eccoci ai giorni nostri, Final Fantasy XV finalmente arriva nei negozi il giorno 29 novembre 2016, attendevo questo giorno con spasmodica attesa e, se devo essere sincero, mi è stato recapitato 1 giorno prima dal corriere, precisamente lunedì 28 novembre…sicchè praticamente lo gioco in pochissimi giorni dato l’hype mastodontico che avevo.

Purtroppo i quasi 10 anni di sviluppo non sono serviti a rendere FFXV un Capolavoro o uno dei migliori capitoli della Saga. La realtà è che ci troviamo di fronte un gioco di buona caratura, ma non esente da difetti, piuttosto marcati che ne mirano la godibilità.

Ma andiamo con ordine:

GRAFICA: Su Xbox One S il titolo gira senza particolari problemi di frame rate, la grafica è di ottima fattura, i modelli poligonali realizzati con cura anche se siamo lontanissimi dagli standard di Uncharted 4, The Order 1886 o Quantum Break.

8

SONORO: sicuramente la parte migliore del lotto, musiche varie che spesso richiamano alla mente i gloriosi capitoli precedenti, doppiaggio in inglese ben realizzato con un sincrono tra doppiaggio e movimenti delle labbra dei personaggi, a dir poco maniacale.

9

GIOCABILITA’: questa è la nota più dolente tra tutte, la trama racconta del principe Noctis Lucis Caelum e delle sue 4 guardie del corpo volte a proteggerlo anche a costo della loro stessa vita. Il mondo è caduto nel caos dopo che l’armistizio tra il Regno di Lucis e l’Impero di Niflheim viene meno per il tradimento di quest’ultimo, e anche il matrimonio che il principe doveva avere con la sua promessa sposa Lunafreya salta, ed inoltre il Cristallo di Lucis cade nelle mani dell’impero. Ma per avere un quadro più chiaro e delineato della trama a mio avviso è indispensabile vedere il film Kingsglaive: Final Fantasy XV, che narra le vicende antecedenti a quelle raccontate nel videogames. La tramà, benchè affascinante e alla fine concepita anche bene, non riusce purtroppo a risollevare le sorti di un gameplay carente da molti punti di vista. Le battaglie sono in tempo reale, non a turni quindi, le armi, le strategie,i potenziamenti non mancano, ma tutto viene rovinato da una telecamera di gioco assolutamente inguardabile e una intelligenza artificiale dei nostri partner assolutamente da 3 in pagella. I nostri compagni di avventura purtroppo spesso e volentieri ci costringeranno ad aiutarli, senza dimostrare un minimo di autocontrollo o di iniziativa, noi gestiamo il solo Noctis durante tutto il gioco. Ci troviamo di fronte a un J-Rpg che, per un buon 60% dell’avventura è un open world, mentre la restante è a binari, ma c’è sempre la sensazione che manchi qualcosa per rendere tutto uniforme e godibile.

6

LONGEVITA’: La campagna principale dura circa 16-18 ore, senza fare missioni extra o girando semplicemente per la mappa. Il problema è che il livello di difficoltà del gioco è tutt’altro che proibitivo e potenziare i personaggi o fare missioni extra, non serve poi a molto, sennon a divertirsi magari cavalcando qualche Chocobo.

8

VOTO FINALE: 7.5

Dopo 10 anni di attesa si doveva e si poteva fare di più, un occasione sprecata…..peccato davvero!

Se volete giocare un vero Final Fantasy e magari avete una Xbox One, scaricate dallo store Lost Odyssey, creato dal papà di Final Fantasy (quelli veri per: nintento, super nintendo playstation 1-2 o), il gioco è totalmente gratuito anche per chi non è abbonato a Xbox Live, fino al 31 dicembre!

Mon Voyage à Paris!

Viaggiare è sempre stata una mia grande passione. Ti permette di visitare luoghi, conoscere persone, vivere culture, abitudini diverse dai nostre

Questo è il mio sesto viaggio all’estero: sono già stato 2 volte in Canada (Quebec e Ontario), una volta a Praga e altre 2 volte a Parigi.

Non facevo un viaggio all’estero da circa 1 anno, ho deciso di andare a Parigi, nonostante che ci fossi già stato 2 volte perchè sto studiando il francese e in futuro voglio trasferirmi li in pianta stabile. Amo la loro cultura  e poi sono dell’idea che, per quanto è bella Parigi, andrebbe visitata infinite volte!

Le mie vacanze sono durate 4 giorni, dal 20 al 24 novembre. La mattina di lunedì 20 novembre, mi sveglio presto, faccio colazione e mi preparo a partire! Il mio treno Intercity arriva alla stazione di Napoli alle ore 12.30, altri 30 minuti e sono all’aereoporto di Capodichino, il mio aereo parte alle 15.30, per cui ho tutto il tempo per pranzare e fare il check in. La compagnia da me scelta è EasyJet, il volo parte in orario, ma arriva con un lieve ritardo a Parigi! Il personale parla 3 lingue: italiano, francese e inglese ed è molto cordiale e gentile, io non perdo occasione per “sperimentare” il mio francese un pò maccheronico ma comunque abbastanza chiaro, scandendo bene le parole e parlando il più lentamente possibile riesco grossomodo a farmi capire.

Una volta arrivato all’Aereoporto di Orly, decido di prendere la metro per arrivare all’albergo, non senza difficoltà, dato che sbaglio indirizzo e arrivo in un’altro hotel, affiliato al mio, ma distante ben 3 km da quello da me prenotato.

Arrivo in tarda serata all’Hotel Mercure Gare Dell’Est Magenta, il tempo di posare la valigia e ceno in un ristorante adiacente l’hotel. Cena ottima a base di carne, ma dal costo quasi proibitivo, circa 30 euro.

I giorni successivi visito i monumenti, almeno alcuni dei più importanti, di Parigi, ma la cosa più bella è che mi “immergo” letteralmente dans vie de paris….

Parigi è una città multietnica, ho visto un sacco di persone di colore, lavorare anche in ambienti lavorativi di rilievo: sicurezza, alberghi, banche ecc ecc

Come ad esempio nel mio albergo, dove circa l’80% era personale di colore, il negozio del PSG, la squadra di calcio di Parigi, detentrice del titolo nazionale…il personale dell’aereoporto, i tassisti, gli agenti di sicurezza.

Un episodio divertente è stato quando, passeggiando nei pressi de Place de la Republique, mi imbatto in un coiffeur dove sia il personale, sia i clienti erano al 101% di colore! con tagli che sembravano usciti da qualche telefilm americano!

I parigini poi, (e qui sfatiamo un luogo comune) sono molto molto gentili, raramente ho trovato persone che non mi aiutassero dandomi un’informazione, addirittura ricordo un signore che sentendo che volevo andare al PSG Shop, mi ci ha portato quasi personalmente, con un sorriso sulle labbra capendo che ero italiano e che tifavo Milan!

Insomma una realtà che mi ha spiazzato davvero!

Vivere le cose è molto diverso dal pensarle, senza averle vissute in prima persona! Questi 4 giorni a Parigi, mi hanno fatto cambiare idea anche da un punto di vista politico oltre che sociale. L’Unione Europea è un’unione prima di tutto dei popoli, creare fratture tra gli stati membri, creerebbe tensioni sociali, davvero gravi!

Cosa mi ha fatto davvero cambiare idea su questo punto, ad un livello da far allontanare le mie idee da tutti i partiti nazionalisti, antieuropeisti italiani e non? Vedere queste persone, la loro integrità morale, la loro gentilezza, il loro integrarsi perfettamente con il resto della popolazione. Parigi non è una città perfetta, c’era povertà, c’era sporcizia, ma è anche una città dalle grandi opportunità per chi le sà cogliere. I problemi di integrazione ci sono, ma vanno affrontati con la ragione, in europa ci sono circa 30 milioni di musulmani, è impensabile anche solo lontanamente credere che vi sia un’altro metodo per risolvere i problemi, se non quello del dialogo e del rispetto delle proprie posizioni.

Sembrerà un paradosso, una cosa persino bizzarra, ma la cosa più bella che mi ha dato questa vacanza è stato quello di vivere davvero Parigi, parlare con i francesi e rapportarmi con loro e non vedere i monumenti anche se bellissimi, come ad esempio la Torre Eiffel, una struttura di una bellezza e di un’imponenza senza eguali.