Recensione PES 2018; 4 mesi e 400 partite dopo….

Il 15 settembre 2017 per: xbox one, xbox 360, playstation 4 e playstation 3, è stato rilasciato per il mercato europeo Pes 2018, il titolo calcistico per eccellenza di Konami, famosa soprattutto, oltre che per la saga di PES anche e sopratutto per quella di Metal Gear Solid, serie che almeno io, non ho mai amato davvero alla follia anche se ho giocato a quasi tutti i capitoli.

Parliamo un pò della storia di questo brand, il primo PES venne alla luce verso la metà degli anni 90 per Super Nintendo, prima in Giappone e successivamente in America e in Europa, il titolo originale tutt’ora rispondeva al nome di Winning Eleven, per il mercato giapponese.

La serie è stata da subito apprezzata dal grande pubblico, preferendola negli anni a Fifa Soccer (suo rivale attuale), ma anche a titoli calcistici meno importanti come Actua Soccer, Virtua Soccer, World Soccer Italia 90,USA 94 ecc ecc

Negli anni successivi la serie ha avuto alti (molti) e bassi (pochi)….con l’avvento delle linee ADSL, su Xbox prima e su 360 poi uscirono PES 5 e un anno dopo PES 6, giochi in cui ero molto bravo, vinsi alcuni tornei (era l’epoca del boom sui vari portali online), ne avrei potuti vincere molti di più, se non fosse che in finale spesso la pressione faceva brutti scherzi, così dal poterne vincere ad esempio 10, ne vincevo 3, la gloria per queste vittorie era tanta….non tanto per i premi che ricevevo che non superavano mai la cifra di 20-30 euro in beni materiali, quanto più la gloria nell’aver battuto un giocatore come te fortissimo…adrenalina che provavo allora e che provo adesso solo quando si parla di PES. All’epoca inoltre entrai in alcuni clan,partecipai anche ad un torneo di PES a squadre che durò 8 mesi, dove su 8 team arrivammo secondi, il mio contributo fu determinante se non fondamentale per arrivare tra le prime 2. Conobbi poi personalmente molti dei miei compagni di avventure, andai a Napoli , a Roma e a Giarre (CA), paese vicino la bellissima Taormina. Alcune di quelle amicizie durarono mesi, alcune anche anni, ma poi la vita come spesso accade comporta allontanamenti forzati o meno che fanno venire meno il rapporto che si era instaurato un tempo. Dopo PES 6 purtroppo la serie conobbe anni bui, anni dove era impossibile giocare online, dove la giocabilità di PES venne meno e il pubblico si spostò su Fifa di Electronics Art, più per demeriti del titolo di Konami che per altro aggiungo io….ma la tendenza da PES 2016 è cambiata, si sta tornando davvero a giocare come una volta! Finalmente. Partecipai ad un torneo dal vivo anni fà in un centro commerciale nel centro commerciale Le Bolle, uscii ai quarti di finale, ma almeno persi con quello che poi sarebbe diventato il campione del torneo.

Perchè ho deciso di fare questa recensione dopo oltre 4 mesi dall’uscita di questo titolo? Perchè PES 2018 è vicinissimo dall’essere l’incarnazione definitiva del calcio moderno…sia chiaro, c’è ancora un abisso tra una partita reale e questo titolo, ma le similitudini sono davvero tante.

Innanzitutto la fisica, della palla e dei calciatori. Prendiamo ad esempio un calcio d’angolo, a seconda del giocatore che lo batterà e naturalmente dalla nostra bravura, ne uscirà un cross perfetto, sempre che il nostro attaccante sia al posto giusto nella posizione giusta e con la postura giusta per battere a rete, basterà infatti un centimetro di differenza per decretare il risultato finale della nostra azione, un gol, un palo, una traversa, un goffo tentativo, una ribattuta del difensore, del portiere ecc ecc….le possibilità sono davvero infinite.

Ogni giocatore ha le proprie credenziali che incidono sull’effettivo risultato della partita, ad esempio il mio Barcellona dopo l’acquisto di Coutinho per 160 milioni di euro dal Liverpool (terzo trasferimento più costoso della storia dopo Neymar 222 milioni e Mbappe 180 milioni), ha iniziato a vincere partite su partite, al momento di andare “in stampa” giocando contro avversari umani collegati come me tramite la fibra ottica o l’adsl, ho vinto il 59.6% delle partite, perse il 26,4, e pareggiandone nel 14% dei casi, una media assolutamente ottima, che molto probabilmente migliorerà in futuro.

Tra giocatori fortissimi entra in gioco il fattore (casualità), come nel calcio reale, non sempre vince il più forte, mi è capitato di perdere partite da me dominate, di vincerne alcune dove non meritavo (poche a dire il vero) e vincere o perdere partite contro ragazzi che erano forti come me per una ribattuta errata del portiere o per un cross male interpretato dalla CPU che controlla i giocatori non in possesso di palla…insomma come nel calcio reale il fattore fortuna è importantissimo se non fondamentale se parliamo di giocare contro giocatori molto forti fondamentalmente.I volti dei giocatori sono poi davvero realistici, non farete difficoltà a riconoscere Messi, Cristiano Ronaldo, Neymar e la maggior parte dei calciatori di maggior caratura, unica nota dolente le licenze. Non tutte le squadre sono col loro nome reale, ad esempio il Chelsea o la Juventus hanno nomi inventati, ma per fortuna i calciatori sono con nomi e caratteristiche reali.

Il mio ormai prossimo acquisto di una TV 4K della LG non farà altro che accrescere il mio amore per questo Brand, PES è il Calcio, non ci sono Paragoni, sto vagliando anche la possibilità di fare qualche torneo online, vincere il 60% delle partite non è affatto facile e questo fà di me sicuramente un giocatore molto forte e temuto.

Con PES ci aggiorniamo l’anno prossimo, buon PES a tutti!!

Recensione LIBRI. Svevo Moltrasio, Parigi senza ritorno. Le avventure tragicomiche di un italiano in fuga.

In circa 2 anni in cui ho tenuto attivo questo blog, non costantemente, ma prometto di farlo con molta più assiduità in questo 2018…….è la prima volta che recensisco un libro.Non sono un grande lettore, altra mia grande pecca (che però sto correggendo), su circa 30 libri che ho, che svariano davvero tanto come genere, ne avrò completati all’incirca 5-6.

Per recensire questo libro farò una premessa, io adoro la Francia, la loro cultura, la loro cucina, i loro monumenti, la loro lingua (che preferisco di gran lunga all’inglese)…basti pensare che su 7 viaggi all’estero che ho fatto in vita mia, ben 4 sono stati in Francia. Ho visitato 3 volte Parigi (2008-2010-2016) e una volta Marsiglia (2017).

Per parlare di questo libro è inevitabile che io almeno accenni dei miei viaggi e del perchè mi rivedo molto nell’autore, che vive da quasi un decennio a Parigi.

Il mio primo viaggio a Parigi durò appena 3 giorni, era l’ottobre del 2008 e mi organizzai insieme ad alcuni ragazzi conosciuti “virtualmente” sull’ormai defunto forum Alizee Italia, all’epoca non c’era ancora Facebook. Comunque il viaggio andò molto male per diverse ragioni, in primis, il tanto agognato concerto di Alizee non si tenne e venne cancellato pochi giorni prima dalla data prestabilita…40 euro più o meno buttati…e poi questi ragazzi erano tutt’altro che amichevoli. In tutto eravamo in 4, gli altri 3 componenti erano 2 ragazze di Verona, una molto bella ricordo che parlava molto bene il francese, l’altra senza fare molti giri di parole era un cesso e uno di Bergamo che andrebbe psicanalizzato da un’equipe molto all’avanguardia, i classici personaggi del nord che ci danno dei Terroni semplicemente dal modo in cui gesticoliamo e siamo diversi nel comportarci da loro, più freddi e nordici, con noi nel dormitorio c’erano 2 ragazze tedesche, 1 delle quali ricordo che aveva almeno 10 centrimetri più di me. Di quel viaggi mi sono rimaste impresse la Basilica di Notre Dame e l’Arco di Trionfo,la Torre Eiffel la vidi molto da lontano, oltre all’atmosfera Parigina serale,molto molto raffinata…il ritorno poi….dovetti prendere una navetta di notte che mi portava all’aereoporto più lontano da Parigi….ricordo il freddo cane che c’era a quell’ora (saranno state le 2 di notte), ricordo gruppi di ragazzi numerosi per strada nonostante l’ora, ricordo una macchina della polizia a tutta velocità, evidentemente intenta a prendere qualche delinquente….ricordo il signore alla biglietteria, che dormiva sul posto prima di aprire, un uomo di colore sulla cinquantina….il viaggio lo feci con un nero in pulmann a fianco a me, e io addormentatomi nel tragitto, mi ero spaventato perchè temevo che questo mi aveva fregato lo smartphone….ricordo inoltre l’aereoporto, minuscolo e ringrazio 2 signori che mi indicarono la direzione per Roma, per il Check In, se non era per loro ancora stavo a Parigi….

Insomma da un viaggio disastroso a dir poco, ricordo cose bellissime, come fosse successo ieri, eppure sono passati oltre 9 anni da quei giorni li.

Il mio secondo viaggio risale al 2010, qua si trattava di un viaggio-lavoro. Come finito il corso di pizzaiolo in italia e dopo aver fatto una serata in un ristorante e aver sfornato circa 50 pizze margherita tutta uguali…mi sentì forte ed accettai di andare a Parigi tramite un’offerta di lavoro trovata su FB…..

Parlai col mio “futuro” titolare, questo mi disse testuali parole: “io non voglio italiani a lavorare da me”, invece di mandarlo a Fanculo, come dovevo fare, insistetti nel dire che ero bravo e preparato e alla fine lui accettò. Fù una mia grande debolezza infatti come se non bastasse, arrivai all’aereoporto di Orly, e questo mi chiama dicendo di non potermi venire a prendere…50 euro di taxi, se il buongiorno si vede dal mattino….Infatti poi sul lavoro era rozzo e maleducato con i dipendenti,il classico italiano da evitare come la peste se residente all’estero….divorziato, sulla sessantina, fidanzato con una rumena che poteva essere sua figlia…..in 10 giorni di lavoro il suo ristorante sfornò forse 20 pizze, non di più, fatto sta che non era contento del mio operato e così le strade si divisero. In quell’occasione vidi la Fontana di Saint-Michel….molto bella e caratteristica, passai una serata in compagnia di alcuni “amici” anche questi virtuali. Ma andò molto bene, vi era un ragazzo italiano che però era in procinto di tornare in Italia,2 ragazze sempre italiane e una italo-francese, papà italiano mamma francese, era la più bella delle 3, nonchè 3° classificata nel campionato francese di karate, nonostante non credo superasse il 1.60 cm..passammo circa 1 ora in un pub della zona.

La mia terza esperienza a Parigi fù nel 2016, a novembre andai 4 giorni a Parigi, avevo studiato il francese in modo molto produttivo i mesi precedenti e davvero assaporai a fondo la città, le sue bellezze, vidi la Torrei Eiffel finalmente da vicino e anche riconoscendo i difetti di questa città…prezzi altissimi, topi per strada, la costante fretta che avevano i Parigini nel non farti parlare manco dovessero prendere il treno (era evidente che non potessi competere con un madrelingua)….il mio amore per la Francia era ormai sbocciato, ma era sbocciato già dal primo viaggio se devo essere sincero, nonostante i polentoni e il concerto annullato di Alizee. Per farvi un parallelismo, nel 2015 andai a Praga, ma di Praga io ricordo essenzialmente le escort, che uscivano anche se entravi in un posto dove era semplicemente scritto BAR, non ricordo i monumenti, seppur bellissimi della capitale Ceca.

Il mio 4° e ultimo viaggio risale a fine luglio 2017, 4 giorni a Marsiglia. Ero in agenzia viaggi, avevo un budget di circa 1000-1200 euro, potevo scegliere tra Marsiglia, qualche destinazione iberica, qualche paese dell’est, la Grecia…..ma non ci volli molto a decidere, VADA PER MARSIGLIA!!! Marsiglia rappresenta forse la mia vacanza più bella in terra francese. Ho davvero vissuto la loro cultura, il loro modo di vivere, che è tendenzialmente diverso dal nostro. Marsiglia è abitata per lo più da nord africani, la cosa che mi ha colpito di più era il loro molto di vivere il quotidiano tranquillamente, senza angosciarsi per cose che a noi farebbero saltare i nervi. Ho parlato, sempre sfruttando il mio francese maccheronico con numerose persone. Il tassista, che mi ha indicato la partita del Marsiglia il giorno stesso che arrivai al Velodrome, una ragazza che lavorava in hotel molto simpatica e carina, anzi per dirla tutta bellissima come poche…andai in spiaggia con mia enorme sorpresa vidi che le donne, un buon 70% erano in topless, non importa se ventenni, trentenni o ottantenni, li si usa così. Marsiglia viene chiamata, la Napoli di Francia, qualche somiglianza c’è, sopratutto se ci addentriamo nel cuore della città, lontano dalla zona prettamente turistica, ma per il resto ho visto tanta efficienza nei trasporti, molta gentilezza nelle persone (al contrario dei parigini), molto calore tra la gente (non era raro vedere spettacoli di artisti di strada lungo il porto) e cosa che non guasta mai, prezzi modici, per esempio ho pagato solo 15 euro per vedere la partita di coppa uefa del Marsiglia.

Perchè ho fatto tutta questa grande introduzione per introdurvi a questo libro??

Perchè l’autore, Svevo Moltrasio vive da 9 anni a Parigi e io mi sono rivisto, seppur in modo chiaramente meno forte(dato che sono stato in Francia solo 20 giorni in 4 vacanze), in alcune delle sue esperienze di vita vissuta.Ma chi è innanzitutto Svevo Moltrasio? Lui insieme a Federico Ialori, ha un canale youtube chiamato Ritals, dove parlano delle differenze tra Francia e Italia, di come i francesi vedono gli italiani e viceversa, di come sia differente la vita da “turista” ad “abitante” della capitale francese, di come siano diversi i servizi e le opportunità offerte da entrambi i paesi, di come sia diverso il nostro patrimonio culturale rispetto al loro. I loro sketch sono prettamente comici, ma non è una comicità fine a se stessa, è una comicità che fà riflettere sulle difficoltà di come un italiano possa avere qualche problma nel calarsi in un’altra realtà, completamente diversa da quella Italiana.

Svevo è un artista romano, ma di arte non si campa neppure a Hollywood, se non si avverano una serie di congiunture a te favorevoli, sicchè lui lavora in un call center italiano, un pò fuori Parigi, viene pagato meglio che a Roma (9 euro l’ora, contro i 3.5 della capitale), realizza alcuni cortometraggi, ma la svolta l’ha appunto con i Ritals, và detto che questa è una parolaccia che veniva usata dai francesi molti anni fà, nei confronti di noi italiani che cercavamo fortuna oltre le Alpi in cerca di un lavoro, oggi ha un significato più pittoresco che altro.

Comunque la web serie è giunta ormai alla terza stagione, riscuotendo successo sia tra i francesi, sia tra gli italiani che vivono in Francia. Il libro è davvero un Capolavoro se amate i Ritals ( e vi assicuro che non sarà difficile vedendo i loro video ) ,ma sopratutto se amate la Francia….scritto bene, scorrevole, divertente, sembra di avere Svevo che parla quasi a fianco a te.

Gli aneddoti che racconta, dalla partita di calcetto dove i francesi tutti sudati non si fanno la doccia ma si mettono la camicia direttamente x andare al pub, all’assenza del bidet nella maggior parte delle case francesi, e quando c’è non è in bagno, bensì in un’altro luogo dell’abitazione, alla difficoltà nel legare con i francesi anche dopo anni, alle avventure serie o meno su Tinder, per trovare l’anima gemella…, alla loro cucina tutt’altro che perfetta (a differenza di quello che loro vogliono far credere)….insomma non voglio svelare troppo. Mi limito solo a dire che questo è un libro che sta andando letteralmente a ruba, ed è meritevole di essere letto se volete farvi 2 risate, amate la Francia e i Ritals.

Di seguito linkerò uno dei miei episodi preferiti, in modo che possiate farvi un’idea, buona lettura!