Recensione LIBRI. Svevo Moltrasio, Parigi senza ritorno. Le avventure tragicomiche di un italiano in fuga.

In circa 2 anni in cui ho tenuto attivo questo blog, non costantemente, ma prometto di farlo con molta più assiduità in questo 2018…….è la prima volta che recensisco un libro.Non sono un grande lettore, altra mia grande pecca (che però sto correggendo), su circa 30 libri che ho, che svariano davvero tanto come genere, ne avrò completati all’incirca 5-6.

Per recensire questo libro farò una premessa, io adoro la Francia, la loro cultura, la loro cucina, i loro monumenti, la loro lingua (che preferisco di gran lunga all’inglese)…basti pensare che su 7 viaggi all’estero che ho fatto in vita mia, ben 4 sono stati in Francia. Ho visitato 3 volte Parigi (2008-2010-2016) e una volta Marsiglia (2017).

Per parlare di questo libro è inevitabile che io almeno accenni dei miei viaggi e del perchè mi rivedo molto nell’autore, che vive da quasi un decennio a Parigi.

Il mio primo viaggio a Parigi durò appena 3 giorni, era l’ottobre del 2008 e mi organizzai insieme ad alcuni ragazzi conosciuti “virtualmente” sull’ormai defunto forum Alizee Italia, all’epoca non c’era ancora Facebook. Comunque il viaggio andò molto male per diverse ragioni, in primis, il tanto agognato concerto di Alizee non si tenne e venne cancellato pochi giorni prima dalla data prestabilita…40 euro più o meno buttati…e poi questi ragazzi erano tutt’altro che amichevoli. In tutto eravamo in 4, gli altri 3 componenti erano 2 ragazze di Verona, una molto bella ricordo che parlava molto bene il francese, l’altra senza fare molti giri di parole era un cesso e uno di Bergamo che andrebbe psicanalizzato da un’equipe molto all’avanguardia, i classici personaggi del nord che ci danno dei Terroni semplicemente dal modo in cui gesticoliamo e siamo diversi nel comportarci da loro, più freddi e nordici, con noi nel dormitorio c’erano 2 ragazze tedesche, 1 delle quali ricordo che aveva almeno 10 centrimetri più di me. Di quel viaggi mi sono rimaste impresse la Basilica di Notre Dame e l’Arco di Trionfo,la Torre Eiffel la vidi molto da lontano, oltre all’atmosfera Parigina serale,molto molto raffinata…il ritorno poi….dovetti prendere una navetta di notte che mi portava all’aereoporto più lontano da Parigi….ricordo il freddo cane che c’era a quell’ora (saranno state le 2 di notte), ricordo gruppi di ragazzi numerosi per strada nonostante l’ora, ricordo una macchina della polizia a tutta velocità, evidentemente intenta a prendere qualche delinquente….ricordo il signore alla biglietteria, che dormiva sul posto prima di aprire, un uomo di colore sulla cinquantina….il viaggio lo feci con un nero in pulmann a fianco a me, e io addormentatomi nel tragitto, mi ero spaventato perchè temevo che questo mi aveva fregato lo smartphone….ricordo inoltre l’aereoporto, minuscolo e ringrazio 2 signori che mi indicarono la direzione per Roma, per il Check In, se non era per loro ancora stavo a Parigi….

Insomma da un viaggio disastroso a dir poco, ricordo cose bellissime, come fosse successo ieri, eppure sono passati oltre 9 anni da quei giorni li.

Il mio secondo viaggio risale al 2010, qua si trattava di un viaggio-lavoro. Come finito il corso di pizzaiolo in italia e dopo aver fatto una serata in un ristorante e aver sfornato circa 50 pizze margherita tutta uguali…mi sentì forte ed accettai di andare a Parigi tramite un’offerta di lavoro trovata su FB…..

Parlai col mio “futuro” titolare, questo mi disse testuali parole: “io non voglio italiani a lavorare da me”, invece di mandarlo a Fanculo, come dovevo fare, insistetti nel dire che ero bravo e preparato e alla fine lui accettò. Fù una mia grande debolezza infatti come se non bastasse, arrivai all’aereoporto di Orly, e questo mi chiama dicendo di non potermi venire a prendere…50 euro di taxi, se il buongiorno si vede dal mattino….Infatti poi sul lavoro era rozzo e maleducato con i dipendenti,il classico italiano da evitare come la peste se residente all’estero….divorziato, sulla sessantina, fidanzato con una rumena che poteva essere sua figlia…..in 10 giorni di lavoro il suo ristorante sfornò forse 20 pizze, non di più, fatto sta che non era contento del mio operato e così le strade si divisero. In quell’occasione vidi la Fontana di Saint-Michel….molto bella e caratteristica, passai una serata in compagnia di alcuni “amici” anche questi virtuali. Ma andò molto bene, vi era un ragazzo italiano che però era in procinto di tornare in Italia,2 ragazze sempre italiane e una italo-francese, papà italiano mamma francese, era la più bella delle 3, nonchè 3° classificata nel campionato francese di karate, nonostante non credo superasse il 1.60 cm..passammo circa 1 ora in un pub della zona.

La mia terza esperienza a Parigi fù nel 2016, a novembre andai 4 giorni a Parigi, avevo studiato il francese in modo molto produttivo i mesi precedenti e davvero assaporai a fondo la città, le sue bellezze, vidi la Torrei Eiffel finalmente da vicino e anche riconoscendo i difetti di questa città…prezzi altissimi, topi per strada, la costante fretta che avevano i Parigini nel non farti parlare manco dovessero prendere il treno (era evidente che non potessi competere con un madrelingua)….il mio amore per la Francia era ormai sbocciato, ma era sbocciato già dal primo viaggio se devo essere sincero, nonostante i polentoni e il concerto annullato di Alizee. Per farvi un parallelismo, nel 2015 andai a Praga, ma di Praga io ricordo essenzialmente le escort, che uscivano anche se entravi in un posto dove era semplicemente scritto BAR, non ricordo i monumenti, seppur bellissimi della capitale Ceca.

Il mio 4° e ultimo viaggio risale a fine luglio 2017, 4 giorni a Marsiglia. Ero in agenzia viaggi, avevo un budget di circa 1000-1200 euro, potevo scegliere tra Marsiglia, qualche destinazione iberica, qualche paese dell’est, la Grecia…..ma non ci volli molto a decidere, VADA PER MARSIGLIA!!! Marsiglia rappresenta forse la mia vacanza più bella in terra francese. Ho davvero vissuto la loro cultura, il loro modo di vivere, che è tendenzialmente diverso dal nostro. Marsiglia è abitata per lo più da nord africani, la cosa che mi ha colpito di più era il loro molto di vivere il quotidiano tranquillamente, senza angosciarsi per cose che a noi farebbero saltare i nervi. Ho parlato, sempre sfruttando il mio francese maccheronico con numerose persone. Il tassista, che mi ha indicato la partita del Marsiglia il giorno stesso che arrivai al Velodrome, una ragazza che lavorava in hotel molto simpatica e carina, anzi per dirla tutta bellissima come poche…andai in spiaggia con mia enorme sorpresa vidi che le donne, un buon 70% erano in topless, non importa se ventenni, trentenni o ottantenni, li si usa così. Marsiglia viene chiamata, la Napoli di Francia, qualche somiglianza c’è, sopratutto se ci addentriamo nel cuore della città, lontano dalla zona prettamente turistica, ma per il resto ho visto tanta efficienza nei trasporti, molta gentilezza nelle persone (al contrario dei parigini), molto calore tra la gente (non era raro vedere spettacoli di artisti di strada lungo il porto) e cosa che non guasta mai, prezzi modici, per esempio ho pagato solo 15 euro per vedere la partita di coppa uefa del Marsiglia.

Perchè ho fatto tutta questa grande introduzione per introdurvi a questo libro??

Perchè l’autore, Svevo Moltrasio vive da 9 anni a Parigi e io mi sono rivisto, seppur in modo chiaramente meno forte(dato che sono stato in Francia solo 20 giorni in 4 vacanze), in alcune delle sue esperienze di vita vissuta.Ma chi è innanzitutto Svevo Moltrasio? Lui insieme a Federico Ialori, ha un canale youtube chiamato Ritals, dove parlano delle differenze tra Francia e Italia, di come i francesi vedono gli italiani e viceversa, di come sia differente la vita da “turista” ad “abitante” della capitale francese, di come siano diversi i servizi e le opportunità offerte da entrambi i paesi, di come sia diverso il nostro patrimonio culturale rispetto al loro. I loro sketch sono prettamente comici, ma non è una comicità fine a se stessa, è una comicità che fà riflettere sulle difficoltà di come un italiano possa avere qualche problma nel calarsi in un’altra realtà, completamente diversa da quella Italiana.

Svevo è un artista romano, ma di arte non si campa neppure a Hollywood, se non si avverano una serie di congiunture a te favorevoli, sicchè lui lavora in un call center italiano, un pò fuori Parigi, viene pagato meglio che a Roma (9 euro l’ora, contro i 3.5 della capitale), realizza alcuni cortometraggi, ma la svolta l’ha appunto con i Ritals, và detto che questa è una parolaccia che veniva usata dai francesi molti anni fà, nei confronti di noi italiani che cercavamo fortuna oltre le Alpi in cerca di un lavoro, oggi ha un significato più pittoresco che altro.

Comunque la web serie è giunta ormai alla terza stagione, riscuotendo successo sia tra i francesi, sia tra gli italiani che vivono in Francia. Il libro è davvero un Capolavoro se amate i Ritals ( e vi assicuro che non sarà difficile vedendo i loro video ) ,ma sopratutto se amate la Francia….scritto bene, scorrevole, divertente, sembra di avere Svevo che parla quasi a fianco a te.

Gli aneddoti che racconta, dalla partita di calcetto dove i francesi tutti sudati non si fanno la doccia ma si mettono la camicia direttamente x andare al pub, all’assenza del bidet nella maggior parte delle case francesi, e quando c’è non è in bagno, bensì in un’altro luogo dell’abitazione, alla difficoltà nel legare con i francesi anche dopo anni, alle avventure serie o meno su Tinder, per trovare l’anima gemella…, alla loro cucina tutt’altro che perfetta (a differenza di quello che loro vogliono far credere)….insomma non voglio svelare troppo. Mi limito solo a dire che questo è un libro che sta andando letteralmente a ruba, ed è meritevole di essere letto se volete farvi 2 risate, amate la Francia e i Ritals.

Di seguito linkerò uno dei miei episodi preferiti, in modo che possiate farvi un’idea, buona lettura!

 

 

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